E insomma niente, il Bwaffetime ha ufficialmente aperto i battenti e conta la bellezza di due collaboratori freschi freschi.
Presto ne arriveranno altri.
Siamo l'unica rivista con più collaboratori che fan.
NON è MERAVIGLIOSO!?!?!?!?!?
Secondo me si.
Ma andiamo subito al sodo, senza indugio alcuno, in modo da esterrefattarvi immantinentemente.
Rubrica: lavoro.
Finalmente lavoro.
Ce l'ho fatta. Dopo tanto peritare adesso faccio finalmente anche io parte del processo produttivo e posso reputarmi conforme allo standard sociale, anzi leggermente al di sopra dato che ho ben due lavori (oltre a quello di Direttore del Bwaffetime, ruolo che non considero certo un lavoro bensì un privilegio).
Ora, aldilà di tutte queste frescacce volevo rendervi edotti del fatto che nell'ultimo lavoro effettuato ho provveduto a collegare in modo errato un filo (uno solo su 12), causando così una serie di eventi a catena che mi hanno portato, infine, a commettere il mio primo errore sul lavoro!
Meraviglia.
Questo ha comportato la perdita della mattinata a risolvere il problema. In tre persone su una “macchina”.
Ripeto, un cavo.
Attrezzi demmerda.
Rubrica: attualità.
Ma so una sega io.
Rubrica: pecunia non olet.
È latino, significa letteralmente “il danaro è inodore”.
A parte che non è vero perché dipende chi li ha tenuti in mano ci sono dei pezzi da 5 (cinque) euro che puzzano come un bagno pubblico di Bombay ma la frase è da intendersi in senso figurato. Un modo di dire, per intenderci.
Il significato da attribuire a tale frase rimanda piuttosto ad una asserzione di tipo “chiacchere da bar” che può essere esemplificata con “non importa se rubi le grondaie di rame o lavori davvero, i soldi sono gli stessi”.
Boja che articolo inutile.
Rubrica: igiene.
Si divide in mentale e personale.
Per quanto riguarda quella mentale non basterebbe usufruire dello spazio donato dal libro di Tolchien “il signore ecc ecc” per darne una spiegazione MA, per quanto riguarda l'altro argomento c'è da dire che porca troia bimbi dovete seriamente imparare ad utilizzare il sapone.
Io non concepisco l'idea di alcuni di voi che basti lavarsi i denti una volta al giorno per essere puliti e benché la rispetti, visto che ognuno è libero di fare il cazzo che gli pare, a parere mio,, trovo disdicevole condividere l'aria attorno a me con chi fa un largo utilizzo di deodorante per ascelle ma vive nella convinzione che la pubblicità “dura 48 ore” significhi “non importa lavarsi”.
Per carità, non discuto sul fatto che molto probabilmente io sia una fighetta con il nasetto delicato.
Però voi puzzate, questo è un fatto.
Lavatevi, porco qui e là. E abbiate cura della vostra igiene intima, anche. Accidenta a voi e ai deodoranti.
Rubrica: miscellanea.
Che non è un nuovo tipo di carburante ma un modo erudito per dire “un po' di tutto”.
Due giorni fa ho ricevuto il mio primo stipendio e ne sono rimasto affascinato, nonostante l'importo esiguo e non confacente alle mie necessità. Non ho potuto fare a meno di sentirmi tranquillo, rilassato. La sera dopo sono uscito con amici e ho festeggiato con tre birre medie e un interessante dibattito su argomenti di cui non posso, al momento, parlare perché inseriti in un progetto di lavoro molto più ampio di quello che potete (?) immaginare.
Si, si è un segreto. Proprio come l'identità dei miei collaboratori, il libro che sto cercando di scrivere, la modifica del copione “voliamo tutti al quel paese”, le mie mutande rosa, la capacità che ha il mio cane di parlare e quel cadavere sotterrato nel bosco sopra Cozzile al sentiero tre, procedendo verso nord est per 800 mt, sotto al pino caduto.
Rubrica: ferie.
Capita, talvolta, di aver bisogno di staccare dagli impegni quotidiani, dalla propria vita di tutti i giorni, per rispondere ad un atavico istinto di viaggiare, esplorare, scoprire e vedere cose nuove.
O comprare delle tazze diverse dal solito.
È così che, impegni permettendo, una moltitudine di persone almeno una volta l'anno decidono di partire, molto spesso tutte nel medesimo momento proprio come un banco di trote che, risalendo la corrente, vanno a depositare il loro corredo genetico nel luogo dove sono nati e poi schiantano infartando su scogli vari diventando sushi prelibato per orsi e bestie varie. E questa torma di genti passano quindi da una regolare vita d'ufficio, o comunque di lavoro, ad un epopea di partenze programmate, check list di cose che puntualmente non servono a un cazzo, partite di tetris con l'auto e i bagagli, code in autostrada, code al casello, code al semaforo, code alla coop per passare dalla propria casa ad un altra al misero costo di almeno tre stipendi normali per un paio di settimane di completo relax (???) in vari luoghi di villeggiatura con il seguito della famiglia che ripongono in te, Caronte navigatore, le speranze di un abbronzatura invidiabile, la possibilità di avere danaro da spendere in mohiti e gelati (i preservativi se li portano da casa), la sicurezza di un tetto sopra la testa e la certezza indiscussa di non dover partecipare alle spese.
E te, che sei li tra il palo del tuo ombrellone e il troppo vicino vicino di ombrellone a guardarlo negli occhi, con la sabbia che brucia sotto ai piedi, il sole che ti strina gli stinchi, il bambino tre file più in la che piange, la cinese che vuol farti il massaggio, quello delle collanine e la ragazzina in topless che pensi maremmabagnino potrebbe esse la mi figliola la spaccherei di ciabattate nella testa
masumadrenonledicenientemabadalà, non puoi fare a meno di domandarti se davvero, forse, non si stava meglio a lavoro.
Ma poi vai a tirarti in acqua e subito tutto lo stress se ne va galleggiando come le buste di plastica che vedi intorno a te e finalmente ti rilassi e lasci andare il tuo corpo che viene dolcemente cullato dalle onde finché mannaggiailpeschereccio non ti pinza una medusa sul polpaccio e accidenta alla barriera corallina vaffanculo il prossimo anno scavo una buca in giardino, la riempio d'acqua e non mi levo di li.
E si conclude qui anche questa puntata appena sfornata di bwaffetime!!1!!
Mi raccomando, lasciatela raffreddare qualche minuto sul davanzale prima di gustarvela (e occhio che non ve la portino via!).
Ci risentiamo presto, non appena quello stronzo di Giadalberto torna dalle ferie (o licenziamento provvisorio).
Au revuà.
sigla
Presto ne arriveranno altri.
Siamo l'unica rivista con più collaboratori che fan.
NON è MERAVIGLIOSO!?!?!?!?!?
Secondo me si.
Ma andiamo subito al sodo, senza indugio alcuno, in modo da esterrefattarvi immantinentemente.
Rubrica: lavoro.
Finalmente lavoro.
Ce l'ho fatta. Dopo tanto peritare adesso faccio finalmente anche io parte del processo produttivo e posso reputarmi conforme allo standard sociale, anzi leggermente al di sopra dato che ho ben due lavori (oltre a quello di Direttore del Bwaffetime, ruolo che non considero certo un lavoro bensì un privilegio).
Ora, aldilà di tutte queste frescacce volevo rendervi edotti del fatto che nell'ultimo lavoro effettuato ho provveduto a collegare in modo errato un filo (uno solo su 12), causando così una serie di eventi a catena che mi hanno portato, infine, a commettere il mio primo errore sul lavoro!
Meraviglia.
Questo ha comportato la perdita della mattinata a risolvere il problema. In tre persone su una “macchina”.
Ripeto, un cavo.
Attrezzi demmerda.
Rubrica: attualità.
Ma so una sega io.
Rubrica: pecunia non olet.
È latino, significa letteralmente “il danaro è inodore”.
A parte che non è vero perché dipende chi li ha tenuti in mano ci sono dei pezzi da 5 (cinque) euro che puzzano come un bagno pubblico di Bombay ma la frase è da intendersi in senso figurato. Un modo di dire, per intenderci.
Il significato da attribuire a tale frase rimanda piuttosto ad una asserzione di tipo “chiacchere da bar” che può essere esemplificata con “non importa se rubi le grondaie di rame o lavori davvero, i soldi sono gli stessi”.
Boja che articolo inutile.
Rubrica: igiene.
Si divide in mentale e personale.
Per quanto riguarda quella mentale non basterebbe usufruire dello spazio donato dal libro di Tolchien “il signore ecc ecc” per darne una spiegazione MA, per quanto riguarda l'altro argomento c'è da dire che porca troia bimbi dovete seriamente imparare ad utilizzare il sapone.
Io non concepisco l'idea di alcuni di voi che basti lavarsi i denti una volta al giorno per essere puliti e benché la rispetti, visto che ognuno è libero di fare il cazzo che gli pare, a parere mio,, trovo disdicevole condividere l'aria attorno a me con chi fa un largo utilizzo di deodorante per ascelle ma vive nella convinzione che la pubblicità “dura 48 ore” significhi “non importa lavarsi”.
Per carità, non discuto sul fatto che molto probabilmente io sia una fighetta con il nasetto delicato.
Però voi puzzate, questo è un fatto.
Lavatevi, porco qui e là. E abbiate cura della vostra igiene intima, anche. Accidenta a voi e ai deodoranti.
Rubrica: miscellanea.
Che non è un nuovo tipo di carburante ma un modo erudito per dire “un po' di tutto”.
Due giorni fa ho ricevuto il mio primo stipendio e ne sono rimasto affascinato, nonostante l'importo esiguo e non confacente alle mie necessità. Non ho potuto fare a meno di sentirmi tranquillo, rilassato. La sera dopo sono uscito con amici e ho festeggiato con tre birre medie e un interessante dibattito su argomenti di cui non posso, al momento, parlare perché inseriti in un progetto di lavoro molto più ampio di quello che potete (?) immaginare.
Si, si è un segreto. Proprio come l'identità dei miei collaboratori, il libro che sto cercando di scrivere, la modifica del copione “voliamo tutti al quel paese”, le mie mutande rosa, la capacità che ha il mio cane di parlare e quel cadavere sotterrato nel bosco sopra Cozzile al sentiero tre, procedendo verso nord est per 800 mt, sotto al pino caduto.
Rubrica: ferie.
Capita, talvolta, di aver bisogno di staccare dagli impegni quotidiani, dalla propria vita di tutti i giorni, per rispondere ad un atavico istinto di viaggiare, esplorare, scoprire e vedere cose nuove.
O comprare delle tazze diverse dal solito.
È così che, impegni permettendo, una moltitudine di persone almeno una volta l'anno decidono di partire, molto spesso tutte nel medesimo momento proprio come un banco di trote che, risalendo la corrente, vanno a depositare il loro corredo genetico nel luogo dove sono nati e poi schiantano infartando su scogli vari diventando sushi prelibato per orsi e bestie varie. E questa torma di genti passano quindi da una regolare vita d'ufficio, o comunque di lavoro, ad un epopea di partenze programmate, check list di cose che puntualmente non servono a un cazzo, partite di tetris con l'auto e i bagagli, code in autostrada, code al casello, code al semaforo, code alla coop per passare dalla propria casa ad un altra al misero costo di almeno tre stipendi normali per un paio di settimane di completo relax (???) in vari luoghi di villeggiatura con il seguito della famiglia che ripongono in te, Caronte navigatore, le speranze di un abbronzatura invidiabile, la possibilità di avere danaro da spendere in mohiti e gelati (i preservativi se li portano da casa), la sicurezza di un tetto sopra la testa e la certezza indiscussa di non dover partecipare alle spese.
E te, che sei li tra il palo del tuo ombrellone e il troppo vicino vicino di ombrellone a guardarlo negli occhi, con la sabbia che brucia sotto ai piedi, il sole che ti strina gli stinchi, il bambino tre file più in la che piange, la cinese che vuol farti il massaggio, quello delle collanine e la ragazzina in topless che pensi maremmabagnino potrebbe esse la mi figliola la spaccherei di ciabattate nella testa
masumadrenonledicenientemabadalà, non puoi fare a meno di domandarti se davvero, forse, non si stava meglio a lavoro.
Ma poi vai a tirarti in acqua e subito tutto lo stress se ne va galleggiando come le buste di plastica che vedi intorno a te e finalmente ti rilassi e lasci andare il tuo corpo che viene dolcemente cullato dalle onde finché mannaggiailpeschereccio non ti pinza una medusa sul polpaccio e accidenta alla barriera corallina vaffanculo il prossimo anno scavo una buca in giardino, la riempio d'acqua e non mi levo di li.
E si conclude qui anche questa puntata appena sfornata di bwaffetime!!1!!
Mi raccomando, lasciatela raffreddare qualche minuto sul davanzale prima di gustarvela (e occhio che non ve la portino via!).
Ci risentiamo presto, non appena quello stronzo di Giadalberto torna dalle ferie (o licenziamento provvisorio).
Au revuà.
sigla