Proprio cosí! Sono ricche di calcio e di altri importantissimi elemento nutrivi, che dipendono principalmente da dove sono state messe le mani precedentemente all'atto mangifero.
Ma non sempre occorre mangiarle a seconda del tipo di utilizzo che viene fatto delle mani. Ad esempio se sei un meccanico puoi limitarti a succhiare il grasso e l'olio sotto di esse oppure, se proprio non possiamo farne a meno, provvedere a tagliarle ogni volta che se ne ha la possibilità e dopo il raccolto collocarle in un contenitore atto a mantenerle in modo da preparare una bella insalatona di calcio e vitamina “s” (sasso) non appena se ne ha una buona (o modesta) quantità.
E sei riuscito, o riuscita, ad arrivare fin qua senza vomitare ecco a te la nuovissimissima nuova yeah puntata di |3VV@ffEt1ME!!!!!!!!
Conduce in sala il nostro integerrimo (nonché gratis) GIADALBERTO!
Assistente di regia fonico tutto fare fattorino addetto alle pulizie e molto altro: astolfo
Dirige il programma il Direttore Illustrissimo Sua Eccellenza Gran Figl. Di Putt. Bwaffete!
Guidalguisa ci ha lasciati. Nel senso che è andata via, ha trovato un lavoro dove la pagano.
Ma pensa te questa oh.
Ma andiamo avanti con le notizie di oggi (si, oddio, proprio oggi no dai..)!
Rubrica: why not?
E soprattutto, perché utilizzare un titolo in inglese?
Semplice: perché fa audicen.. auc.. eccheccazzo: audience.
Ma poi, esattamente, cosa volevo dire?
Eh, a saperlo.
Rubrica: cinema.
A me piace andare al cinema.
Però non trovo mai nessuno per andare.
Certo, è caro, scomodo, spesso ci sono idioti che parlano, l'imbarazzo dell'applauso finale, dentro è troppo caldo o troppo freddo e le poltroncine di stoffa portatrici di ebola che sanno di cane bagnato dopo un monsone non ti invogliano ad andarci ma, in fondo, cos'è l'avventura se non una ricerca di se stessi attraverso la sofferenza?
Vedi mai che durante la “corazzata potionkin”, o come diamine si scrive, hai un illuminazione da grande saggio del deserto e riesci a comprendere il perché le persone non riescano a scrivere su feisbuc senza arrabbiarsi e degenerare in parolacce o bestemmie solo per evidenziare un disagio che hanno dentro loro stessi e che si sentono in dovere di mostrare a quante più persone possibili quando basterebbe loro chiamare Studio Aperto e proporre un programma nuovo “disagioland”.
Dove tutti parlano delle loro frustrazioni.
Secondo me farebbe più audience di.. non lo so guarda, di qualcosa.
E ora, solo per voi, il SONDAGGI0000NE!!!
se poniamo la teoria della relatività in stretta connessione con il gatto di Shrodingher e la teoria dei quanti ci permette di fondere insieme un cubo di Rubik e un unicorno che vomita arcobaleni quanto dovrò aspettare prima che un cazzo di figliolo di merda mi venga a prendere lo scontrino per portarmi quello che ho ordinato puttanaccia dell'eva cane impestata boia!
È un quarto d'ora che agito il braccio, cazzo sono Mussolini che fa il discorso dal balcone?
Vieni qui figliodellammerda e almeno prendimi sto cazzo di foglio, poi puoi tornare anche dopo tre ore (o 5 minuti. Oh, lo dico per te. Non vorrei che poi ti si rompessero i ginocchi e tu fossi costretto a rimanere zoppo tutta la vita, sei giovane).
Bella è la festa, ci si mangia bene, il vino se hai culo lo becchi bono ma il catering con le scuole medie no dai cazzo.
Rubrica: Who's Bwaffete? (puntata (nei denti) #1)
Noto anche con il falso nome di Francesco, con 30 anni buttati nel cesso sulle spalle altri non è che l'inventore e gentile concedente della pagina più superflua del web.
Quasi nessuno conosce la sua vera identità ma è sempre sulla bocca di molte persone che lo descrivono come un ragazzo socievole, che sorride sempre, con il ghigno tipico di chi è sempre incazzato, sulle sue, introverso, popolare, noioso, divertente, che se la tira, umile e infastidito dalle persone, erudito, stupido, grande amatore, a letto non vale niente, sa dove mettere le mani, è goffo, falso, sincero, modesto, spaccone, forte, femminuccia, non sa vestirsi, elegante, amante degli animali, cattivo, buono, possente, mezzasega, ignorante come un caprone di montagna, con cui andrei fuori a cena, incapace, gran lavoratore, fannullone, serio, affidabile, ladro, ipocrita, falso, bugiardo, intelligente, inutile, senza di lui non so che farei.
Questa è l'esatta descrizione che abbiamo di lui attraverso le persone che lo conoscono (si, insomma, che ci hanno parlato).
Dopo i primi anni di studi, conclusi con il necessario diploma di Perito Agrario (e sti gran cazzi), il Nostro si è abbandonato alla ricerca di un lavoro atto a rendere giustizia gli anni passati nella studio delle piante e, dopo poco tempo, ha finalmente trovato un impiego come consulente finanziario.
Sostanzialmente come studiare psicologia e finire a incartare panini al drive in.
Quando, però, si è reso conto che il lavoro non faceva per lui (dopo solo 10 anni) ha repentinamente cambiato lavoro andando a zappare la terra nel tentativo di piallare una montagna abbandonata dove prima sorgeva un'azienda agricola. Dopo un anno di glorioso lavoro intervallato da altri lavoretti qua e la ha abbandonato il progetto a seguito di avvenimenti non meglio chiariti in sede di esame degli indizi. Ha quindi intrapreso la superba, seppure breve, carriera di lucidatore di metalli!
Due giorni.
Poi quella di esattore finanziario.
Il tempo di finire il primo incontro ed è tornato a casa.
Poi ha trovato da tagliare l'erba del prato da una signora gentile ed infine ha trovato lavoro ma basta mi sono rotto le palle andiamo al sodo.
Qualche anno fa Bwaffete scrive “racconto di fine storia” successivamente cambiandogli il titolo in “merry christmas” su diretto consiglio del suo agente letterario (l'ultima volta in cui si sono sentiti. Tre anni fa. Da allora non risponde. Figlio di una grandissima putt).
Successivamente butta giù “noia-gocce di follia”, poi “piedi nudi”, “vita da bar” ed infine abbandona il progetto scrittura per dedicarsi alla scrittura.
No, aspe.. allora, abbandona i libri da inviare alle case editrici per scrivere copioni di teatro. Si, ecco, così torna.
Come mai?
Cosa gli ha fatto cambiare idea?
Eh, vi garberebbe saperlo eh!
E invece nulla, sennò qui diventa troppo lungo.
Lo saprete nella prossima puntata.
Forse.
Adieu.
Sigla
ma si dai, merda per merda beccatevi anche la bonus track.
Oh, prego è.
Sono il gentile accompagnatore con la pila nel cinema dei tuoi pensieri al buio vitale tipico di chi vorrebbe volare ma ha solo una bicicletta con le gomme forate e un vigile a rimproverarlo per il fanalino di coda rotto che non illumina la notte nemmeno davanti ad un incendio e desideri solo andare via via cazzo lontano e vaffanculo tutto ma non puoi perché no ma dove vado che faccio perché mi odio ti odio tanto troppo
Non ho niente, posso offrirti ben poco, un rapporto sincero, tutto me stesso, sono bravo a cucinare, brontolo spesso, ma non ce l'ho con te, ho solo bisogno di sfogare, una bugia troppo grande, che mi fa ancora male.
Ci sono dei giorni in cui odio vivere tipo il 2016 e altri in cui amo solo te che mi stai davanti finché non respiri e allora torno a pensare di soffocarti con le parole almeno finché parlo te ne resterai in silenzio e riuscirò a sopportare l'odore dell'aria che ti circonda mentre Peter torna all'isola che non c'è indifferente a feisbuc con la compagnia gentile di un libro e la macchia di una zanzara sulla mano
Non ho niente, posso offrirti ben poco, un rapporto sincero, tutto me stesso, sono bravo a cucinare, brontolo spesso, ma non ce l'ho con te, ho solo bisogno di sfogare, una bugia troppo grande, che mi da ancora da pensare.
Cammino veloce da paura di essere raggiunti vai a sapere da cosa la sensazione è quella nel dubbio meglio avere paura che toccarne basta fare attenzione a non picchiare le ginocchia negli spigoli delle ossa di persone così impegnate a guardarti da dimenticare di mangiare e bere e dormire e sognare e vivere una vita che fosse la loro anziché la tua che poi anche te fai uguale e ti ritrovi davanti allo specchio a dirti che sei un imbecille
non ho niente davvero, posso offrirti da bere se vuoi, prestarti orecchio e fare da bidone della monnezza per i tuoi pensieri, ne sarei felice, basta che poi non mi dai il buongiorno in bacheca.
Vieni prendi la mia mano nell'altra tieni pronto il coltello che nemmeno io mi fido di me stesso e andiamo a giocare con le arpie tirando loro sassi di carta per vedere cosa succede magari si uccidono fra loro e a noi resterà solo da coprire di terra la base per un futuro ricco di piante sempreverdi e chissà magari un giorno siederò dondolandomi sul portico e fumerò la mia pipa con l'atavica compagnia di un cane domestico a consigliarmi chi fare entrare in casa e chi mandare a fanculo
non ho niente e di niente ho bisogno, ti offro la sincerità e la calma, cuciniamo insieme, prometto di non brontolare, non penso più a niente, non c'è ne è bisogno.
non ho niente e di niente ho bisogno, ti offro la sincerità e la calma, cuciniamo insieme, prometto di non brontolare, non penso più a niente, non c'è ne è bisogno.
Ma non sempre occorre mangiarle a seconda del tipo di utilizzo che viene fatto delle mani. Ad esempio se sei un meccanico puoi limitarti a succhiare il grasso e l'olio sotto di esse oppure, se proprio non possiamo farne a meno, provvedere a tagliarle ogni volta che se ne ha la possibilità e dopo il raccolto collocarle in un contenitore atto a mantenerle in modo da preparare una bella insalatona di calcio e vitamina “s” (sasso) non appena se ne ha una buona (o modesta) quantità.
E sei riuscito, o riuscita, ad arrivare fin qua senza vomitare ecco a te la nuovissimissima nuova yeah puntata di |3VV@ffEt1ME!!!!!!!!
Conduce in sala il nostro integerrimo (nonché gratis) GIADALBERTO!
Assistente di regia fonico tutto fare fattorino addetto alle pulizie e molto altro: astolfo
Dirige il programma il Direttore Illustrissimo Sua Eccellenza Gran Figl. Di Putt. Bwaffete!
Guidalguisa ci ha lasciati. Nel senso che è andata via, ha trovato un lavoro dove la pagano.
Ma pensa te questa oh.
Ma andiamo avanti con le notizie di oggi (si, oddio, proprio oggi no dai..)!
Rubrica: why not?
E soprattutto, perché utilizzare un titolo in inglese?
Semplice: perché fa audicen.. auc.. eccheccazzo: audience.
Ma poi, esattamente, cosa volevo dire?
Eh, a saperlo.
Rubrica: cinema.
A me piace andare al cinema.
Però non trovo mai nessuno per andare.
Certo, è caro, scomodo, spesso ci sono idioti che parlano, l'imbarazzo dell'applauso finale, dentro è troppo caldo o troppo freddo e le poltroncine di stoffa portatrici di ebola che sanno di cane bagnato dopo un monsone non ti invogliano ad andarci ma, in fondo, cos'è l'avventura se non una ricerca di se stessi attraverso la sofferenza?
Vedi mai che durante la “corazzata potionkin”, o come diamine si scrive, hai un illuminazione da grande saggio del deserto e riesci a comprendere il perché le persone non riescano a scrivere su feisbuc senza arrabbiarsi e degenerare in parolacce o bestemmie solo per evidenziare un disagio che hanno dentro loro stessi e che si sentono in dovere di mostrare a quante più persone possibili quando basterebbe loro chiamare Studio Aperto e proporre un programma nuovo “disagioland”.
Dove tutti parlano delle loro frustrazioni.
Secondo me farebbe più audience di.. non lo so guarda, di qualcosa.
E ora, solo per voi, il SONDAGGI0000NE!!!
se poniamo la teoria della relatività in stretta connessione con il gatto di Shrodingher e la teoria dei quanti ci permette di fondere insieme un cubo di Rubik e un unicorno che vomita arcobaleni quanto dovrò aspettare prima che un cazzo di figliolo di merda mi venga a prendere lo scontrino per portarmi quello che ho ordinato puttanaccia dell'eva cane impestata boia!
È un quarto d'ora che agito il braccio, cazzo sono Mussolini che fa il discorso dal balcone?
Vieni qui figliodellammerda e almeno prendimi sto cazzo di foglio, poi puoi tornare anche dopo tre ore (o 5 minuti. Oh, lo dico per te. Non vorrei che poi ti si rompessero i ginocchi e tu fossi costretto a rimanere zoppo tutta la vita, sei giovane).
Bella è la festa, ci si mangia bene, il vino se hai culo lo becchi bono ma il catering con le scuole medie no dai cazzo.
Rubrica: Who's Bwaffete? (puntata (nei denti) #1)
Noto anche con il falso nome di Francesco, con 30 anni buttati nel cesso sulle spalle altri non è che l'inventore e gentile concedente della pagina più superflua del web.
Quasi nessuno conosce la sua vera identità ma è sempre sulla bocca di molte persone che lo descrivono come un ragazzo socievole, che sorride sempre, con il ghigno tipico di chi è sempre incazzato, sulle sue, introverso, popolare, noioso, divertente, che se la tira, umile e infastidito dalle persone, erudito, stupido, grande amatore, a letto non vale niente, sa dove mettere le mani, è goffo, falso, sincero, modesto, spaccone, forte, femminuccia, non sa vestirsi, elegante, amante degli animali, cattivo, buono, possente, mezzasega, ignorante come un caprone di montagna, con cui andrei fuori a cena, incapace, gran lavoratore, fannullone, serio, affidabile, ladro, ipocrita, falso, bugiardo, intelligente, inutile, senza di lui non so che farei.
Questa è l'esatta descrizione che abbiamo di lui attraverso le persone che lo conoscono (si, insomma, che ci hanno parlato).
Dopo i primi anni di studi, conclusi con il necessario diploma di Perito Agrario (e sti gran cazzi), il Nostro si è abbandonato alla ricerca di un lavoro atto a rendere giustizia gli anni passati nella studio delle piante e, dopo poco tempo, ha finalmente trovato un impiego come consulente finanziario.
Sostanzialmente come studiare psicologia e finire a incartare panini al drive in.
Quando, però, si è reso conto che il lavoro non faceva per lui (dopo solo 10 anni) ha repentinamente cambiato lavoro andando a zappare la terra nel tentativo di piallare una montagna abbandonata dove prima sorgeva un'azienda agricola. Dopo un anno di glorioso lavoro intervallato da altri lavoretti qua e la ha abbandonato il progetto a seguito di avvenimenti non meglio chiariti in sede di esame degli indizi. Ha quindi intrapreso la superba, seppure breve, carriera di lucidatore di metalli!
Due giorni.
Poi quella di esattore finanziario.
Il tempo di finire il primo incontro ed è tornato a casa.
Poi ha trovato da tagliare l'erba del prato da una signora gentile ed infine ha trovato lavoro ma basta mi sono rotto le palle andiamo al sodo.
Qualche anno fa Bwaffete scrive “racconto di fine storia” successivamente cambiandogli il titolo in “merry christmas” su diretto consiglio del suo agente letterario (l'ultima volta in cui si sono sentiti. Tre anni fa. Da allora non risponde. Figlio di una grandissima putt).
Successivamente butta giù “noia-gocce di follia”, poi “piedi nudi”, “vita da bar” ed infine abbandona il progetto scrittura per dedicarsi alla scrittura.
No, aspe.. allora, abbandona i libri da inviare alle case editrici per scrivere copioni di teatro. Si, ecco, così torna.
Come mai?
Cosa gli ha fatto cambiare idea?
Eh, vi garberebbe saperlo eh!
E invece nulla, sennò qui diventa troppo lungo.
Lo saprete nella prossima puntata.
Forse.
Adieu.
Sigla
ma si dai, merda per merda beccatevi anche la bonus track.
Oh, prego è.
Sono il gentile accompagnatore con la pila nel cinema dei tuoi pensieri al buio vitale tipico di chi vorrebbe volare ma ha solo una bicicletta con le gomme forate e un vigile a rimproverarlo per il fanalino di coda rotto che non illumina la notte nemmeno davanti ad un incendio e desideri solo andare via via cazzo lontano e vaffanculo tutto ma non puoi perché no ma dove vado che faccio perché mi odio ti odio tanto troppo
Non ho niente, posso offrirti ben poco, un rapporto sincero, tutto me stesso, sono bravo a cucinare, brontolo spesso, ma non ce l'ho con te, ho solo bisogno di sfogare, una bugia troppo grande, che mi fa ancora male.
Ci sono dei giorni in cui odio vivere tipo il 2016 e altri in cui amo solo te che mi stai davanti finché non respiri e allora torno a pensare di soffocarti con le parole almeno finché parlo te ne resterai in silenzio e riuscirò a sopportare l'odore dell'aria che ti circonda mentre Peter torna all'isola che non c'è indifferente a feisbuc con la compagnia gentile di un libro e la macchia di una zanzara sulla mano
Non ho niente, posso offrirti ben poco, un rapporto sincero, tutto me stesso, sono bravo a cucinare, brontolo spesso, ma non ce l'ho con te, ho solo bisogno di sfogare, una bugia troppo grande, che mi da ancora da pensare.
Cammino veloce da paura di essere raggiunti vai a sapere da cosa la sensazione è quella nel dubbio meglio avere paura che toccarne basta fare attenzione a non picchiare le ginocchia negli spigoli delle ossa di persone così impegnate a guardarti da dimenticare di mangiare e bere e dormire e sognare e vivere una vita che fosse la loro anziché la tua che poi anche te fai uguale e ti ritrovi davanti allo specchio a dirti che sei un imbecille
non ho niente davvero, posso offrirti da bere se vuoi, prestarti orecchio e fare da bidone della monnezza per i tuoi pensieri, ne sarei felice, basta che poi non mi dai il buongiorno in bacheca.
Vieni prendi la mia mano nell'altra tieni pronto il coltello che nemmeno io mi fido di me stesso e andiamo a giocare con le arpie tirando loro sassi di carta per vedere cosa succede magari si uccidono fra loro e a noi resterà solo da coprire di terra la base per un futuro ricco di piante sempreverdi e chissà magari un giorno siederò dondolandomi sul portico e fumerò la mia pipa con l'atavica compagnia di un cane domestico a consigliarmi chi fare entrare in casa e chi mandare a fanculo
non ho niente e di niente ho bisogno, ti offro la sincerità e la calma, cuciniamo insieme, prometto di non brontolare, non penso più a niente, non c'è ne è bisogno.
non ho niente e di niente ho bisogno, ti offro la sincerità e la calma, cuciniamo insieme, prometto di non brontolare, non penso più a niente, non c'è ne è bisogno.