Che poi, francamente, fa davvero così male?
A me piace, da al cibo quel gusto di morte che non guasta mai.
Comunque sul serio, non posso permettermelo. È già da un po' di tempo, ad esempio, che faccio colazione con dei biscotti insipidi che sembrano gocciole ma le uniche gocce che risaltano sono quelle che ti escono dagli occhi mentre pensi a quanto sono buoni i biscotti normali.
Parlando d'altro desidero ardentemente elargire un paio di aneddoti estremamente divertenti (si via, più o meno) su fatti realmente accaduti durante il lavoro.
Accadde che, una giornata d'agosto (era fine luglio ma il caldo è lo stesso), mentre ero in macchina a contemplare il paesaggio, e a rimanere concentrato per riuscire a non svenire per l'afa, mi ritrovai a lavorare in tale bettola sperduta nei campi (un agriturismo molto bello e conosciuto).
Ora, complice l'estremo caldo e l'incapacità di chi ci ha preceduto nel montare l'impianto, noialtri abbiamo rinvenuto non poca difficoltà nell'esercizio del nostro lavoro ma, infine, ci siamo comunque riusciti nonostante, anche, l'incapacità di una stupida ragazza francese di parlare l'inglese o qualsiasi altra lingua che non sia il francese di merda accidenta a su madre e a tutti i francesi bastardi andatevene a fanculo voi e quell'ammasso di ferro che non siete capaci nemmeno di fare un antenna schifosi puzzoni senza bidet. Quando, però, ci siamo trovati di fronte all'ultimo condizionatore abbiamo riscontrato un problema “anomalo”. Vale a dire che non era colpa dell'elettronica, nessuna parte era danneggiata e il telecomando mandava regolarmente il segnale che veniva ricevuto perfettamente dalla macchina.
Il problema era dato semplicemente da una lucertola del cazzo che aveva deciso di adibire a tana quell'attrezzo ed era finita attorcigliata al piccolo mulinello presente nel condizionatore.
Che schifo. Si l'ho tolta io con le pinze.
Poi siamo andati in una casa dove la signora, a lavoro finito, ci ha chiesto di fare un buco nel muro (non so perché, non me ne sono occupato io) ma nel farlo abbiamo bucato un tubo, che tra l'altro li non doveva esserci ma vabbé, facendoci perdere due ore di lavoro inutile per allargare il buco nel muro e sistemare quel cazzo di tubo di merda (che comunque era inutile, porca troia).
Benvenuti gentilissimi operai, e baby sitter, seguaci di Bwaffetime che riuscite a leggere solo nella pausa fra un lavoro e l'altro. Anche questa sera siamo qui(?) riuniti per mostrare al mondo intero il gran disagio che alberga nei vostri calzini dopo un decina di ore passate a sudare sotto il sole.
Io non ho di questi problemi, visto che al W.C.J. abbiamo l'aria condizionata.
Tranne nell'ufficio di Giadalberto. Lui deve soffrire.
Ma andiamo avanti e vediamo quali imperdibili rubriche ci siamo persi in questi ultimi giorni (settimane).
Rubrica: dressage.
Che non è un dolce ma un modo veloce per intitolare un articolo che parla di vestiti e, andando al dunque, pongo la questione:
ci possiamo fidare di una ragazza che indossa delle ballerine?
no.
rubrica: lavoro.
Si, ok, io lavoro e via di bolena ma non voglio parlare di questo.
Ciò che mi preme espletare è l'inadeguatezza di taluni esercizi a fronte degli impegni delle varie persone. Voglio dire, non metto in discussione l'orario di apertura di un negozio, ognuno può fare il cazzo che gli pare, ma se sei una ditta di assicurazioni e sei aperto dalle 08 a mezzogiorno e dalle 15 alle 18 come fai a lavorare?
Ti tagli fuori una bella fetta di mercato.
Oppure no?
Rubrica: domande e risposte.
Cosa è un split?
In che anno è stata scoperta l'America?
Perché c'è gente che salta la fila?
Che ore sono?
No.
Solo dopo le 15:00, purché non piova.
Il Belgio.
Dipende dal tipo di materiale usato ma solitamente arancione.
Rubrica: feisbuc.
Come già detto nelle puntate precedenti feisbuc altro non è se non un ricettacolo di merda e, a tal proposito, vorrei discutere della moda di postare foto di prosciutti spiaggiati.
Dunque, già non comprendo la necessità di andare al mare il fine settimana oltretutto facendo foto intitolandole “ciao poveri” quando è palese la vostra mancanza di danaro e/o tempo libero in quanto ci andate nel fine settimana, giorno scontato in cui il classico servo ha la giornata libera e può permettersi un poco di svago. Ed è inutile che fate foto in barca atteggiandovi a ricchi se poi ci andate solo una settimana l'anno e l'unica parte della nave che conoscete sono il timone e il cesso dove andate a vomitare ogni volta che un onda di infrange a prua.
Quindi, schiavo, tu e gli altri servi della gleba, quegli scarti di verme tagliato a metà incastrato nei pelucchi di uno zerbino buttato al cassonetto, smettete di farvi le foto a quei piedacci luridi o a quelle gambe oliate come wurstel della festa della birra di Chiazzano e fate i castelli di sabbia, invece di perdere tempo dietro al cellulare.
Coglioni.
Rubrica: photo.
Ormai è il periodo delle mode.
Tra le varie stronzate c'è anche quella di farsi le foto al mare senza reggiseno ma di spalle.
Questa moda mi piace ma fate le foto di fronte, maledizione, che se voglio vedere una schiena mi guardo allo specchio.
Rubrica: doppelganger.
So benissimo che tutti i nostri (5) fan sanno benissimo di cosa si tratta ma mettiamo che passa un nuovo sciagurato e non sa il significato di questa parola e quindi la spiego:
il doppelganger è un sosia. Vi risparmio lo spiegone, fatevi bastare questo oppure guardate su wikipedia.
Insomma niente, ho trovato il mio ed è da paura. Cazzo, è uguale a me (o io a lui non so quanti anni ha).
In questi giorni metto la foto mia e sua a confronto e vediamo le differenze.
La cosa mi inquieta ma vedi mai che ci facciamo delle risate pese e imparo lo vichingo (è di quelle parti).
Capace siamo parenti.
È dopo questa incredibilissimissimissima notiziona allucinante ciao a tutti e bonanotte.
Niente sigla, siete stati cattivi.
Adieu.
A me piace, da al cibo quel gusto di morte che non guasta mai.
Comunque sul serio, non posso permettermelo. È già da un po' di tempo, ad esempio, che faccio colazione con dei biscotti insipidi che sembrano gocciole ma le uniche gocce che risaltano sono quelle che ti escono dagli occhi mentre pensi a quanto sono buoni i biscotti normali.
Parlando d'altro desidero ardentemente elargire un paio di aneddoti estremamente divertenti (si via, più o meno) su fatti realmente accaduti durante il lavoro.
Accadde che, una giornata d'agosto (era fine luglio ma il caldo è lo stesso), mentre ero in macchina a contemplare il paesaggio, e a rimanere concentrato per riuscire a non svenire per l'afa, mi ritrovai a lavorare in tale bettola sperduta nei campi (un agriturismo molto bello e conosciuto).
Ora, complice l'estremo caldo e l'incapacità di chi ci ha preceduto nel montare l'impianto, noialtri abbiamo rinvenuto non poca difficoltà nell'esercizio del nostro lavoro ma, infine, ci siamo comunque riusciti nonostante, anche, l'incapacità di una stupida ragazza francese di parlare l'inglese o qualsiasi altra lingua che non sia il francese di merda accidenta a su madre e a tutti i francesi bastardi andatevene a fanculo voi e quell'ammasso di ferro che non siete capaci nemmeno di fare un antenna schifosi puzzoni senza bidet. Quando, però, ci siamo trovati di fronte all'ultimo condizionatore abbiamo riscontrato un problema “anomalo”. Vale a dire che non era colpa dell'elettronica, nessuna parte era danneggiata e il telecomando mandava regolarmente il segnale che veniva ricevuto perfettamente dalla macchina.
Il problema era dato semplicemente da una lucertola del cazzo che aveva deciso di adibire a tana quell'attrezzo ed era finita attorcigliata al piccolo mulinello presente nel condizionatore.
Che schifo. Si l'ho tolta io con le pinze.
Poi siamo andati in una casa dove la signora, a lavoro finito, ci ha chiesto di fare un buco nel muro (non so perché, non me ne sono occupato io) ma nel farlo abbiamo bucato un tubo, che tra l'altro li non doveva esserci ma vabbé, facendoci perdere due ore di lavoro inutile per allargare il buco nel muro e sistemare quel cazzo di tubo di merda (che comunque era inutile, porca troia).
Benvenuti gentilissimi operai, e baby sitter, seguaci di Bwaffetime che riuscite a leggere solo nella pausa fra un lavoro e l'altro. Anche questa sera siamo qui(?) riuniti per mostrare al mondo intero il gran disagio che alberga nei vostri calzini dopo un decina di ore passate a sudare sotto il sole.
Io non ho di questi problemi, visto che al W.C.J. abbiamo l'aria condizionata.
Tranne nell'ufficio di Giadalberto. Lui deve soffrire.
Ma andiamo avanti e vediamo quali imperdibili rubriche ci siamo persi in questi ultimi giorni (settimane).
Rubrica: dressage.
Che non è un dolce ma un modo veloce per intitolare un articolo che parla di vestiti e, andando al dunque, pongo la questione:
ci possiamo fidare di una ragazza che indossa delle ballerine?
no.
rubrica: lavoro.
Si, ok, io lavoro e via di bolena ma non voglio parlare di questo.
Ciò che mi preme espletare è l'inadeguatezza di taluni esercizi a fronte degli impegni delle varie persone. Voglio dire, non metto in discussione l'orario di apertura di un negozio, ognuno può fare il cazzo che gli pare, ma se sei una ditta di assicurazioni e sei aperto dalle 08 a mezzogiorno e dalle 15 alle 18 come fai a lavorare?
Ti tagli fuori una bella fetta di mercato.
Oppure no?
Rubrica: domande e risposte.
Cosa è un split?
In che anno è stata scoperta l'America?
Perché c'è gente che salta la fila?
Che ore sono?
No.
Solo dopo le 15:00, purché non piova.
Il Belgio.
Dipende dal tipo di materiale usato ma solitamente arancione.
Rubrica: feisbuc.
Come già detto nelle puntate precedenti feisbuc altro non è se non un ricettacolo di merda e, a tal proposito, vorrei discutere della moda di postare foto di prosciutti spiaggiati.
Dunque, già non comprendo la necessità di andare al mare il fine settimana oltretutto facendo foto intitolandole “ciao poveri” quando è palese la vostra mancanza di danaro e/o tempo libero in quanto ci andate nel fine settimana, giorno scontato in cui il classico servo ha la giornata libera e può permettersi un poco di svago. Ed è inutile che fate foto in barca atteggiandovi a ricchi se poi ci andate solo una settimana l'anno e l'unica parte della nave che conoscete sono il timone e il cesso dove andate a vomitare ogni volta che un onda di infrange a prua.
Quindi, schiavo, tu e gli altri servi della gleba, quegli scarti di verme tagliato a metà incastrato nei pelucchi di uno zerbino buttato al cassonetto, smettete di farvi le foto a quei piedacci luridi o a quelle gambe oliate come wurstel della festa della birra di Chiazzano e fate i castelli di sabbia, invece di perdere tempo dietro al cellulare.
Coglioni.
Rubrica: photo.
Ormai è il periodo delle mode.
Tra le varie stronzate c'è anche quella di farsi le foto al mare senza reggiseno ma di spalle.
Questa moda mi piace ma fate le foto di fronte, maledizione, che se voglio vedere una schiena mi guardo allo specchio.
Rubrica: doppelganger.
So benissimo che tutti i nostri (5) fan sanno benissimo di cosa si tratta ma mettiamo che passa un nuovo sciagurato e non sa il significato di questa parola e quindi la spiego:
il doppelganger è un sosia. Vi risparmio lo spiegone, fatevi bastare questo oppure guardate su wikipedia.
Insomma niente, ho trovato il mio ed è da paura. Cazzo, è uguale a me (o io a lui non so quanti anni ha).
In questi giorni metto la foto mia e sua a confronto e vediamo le differenze.
La cosa mi inquieta ma vedi mai che ci facciamo delle risate pese e imparo lo vichingo (è di quelle parti).
Capace siamo parenti.
È dopo questa incredibilissimissimissima notiziona allucinante ciao a tutti e bonanotte.
Niente sigla, siete stati cattivi.
Adieu.